Come fare Carriera: strategie e consigli

Se ricopri un ruolo di middle o senior management e hai, quindi, maturato diversa esperienza, per fare carriera ti suggeriamo di andare oltre la promozione a una posizione più alta.

Soprattutto a un certo livello, crescere professionalmente significa rafforzare la propria presenza nell’organizzazione, mantenere un apprendimento continuo ed esercitare influenza sul proprio team di lavoro, nonché sulle decisioni aziendali se si ricopre una posizione dirigenziale.

Fare carriera: cambiare realtà o crescere all’interno?

Fondamentale per fare carriera, è valutare con attenzione il momento giusto per cambiare ruolo, azienda o settore.
Una volta maturata la decisione di voler sperimentare altro, è utile porsi ulteriori domande per individuare la direzione da seguire.

Molto probabilmente ti sarà capitato di trovarti di fronte a un bivio che accomuna diversi professionisti. Per fare carriera è meglio rimanere nella stessa azienda o esplorare nuove organizzazioni? Si tratta di un scelta complessa, che dipende da fattori estremamente soggettivi, personali e professionali. Tuttavia, statistiche e tendenze possono esserti di supporto per acquisire consapevolezza sul tema.

Carriera nelle aziende familiari

Secondo un’indagine condotta da Manageritalia, l’Organizzazione di riferimento dei manager italiani, nel nostro Paese il 28% delle società familiari collabora con manager esterni, rispetto all’80% di altri paesi come, per esempio, Francia e Germania.
Questo dato è interessante perché evidenzia come in Italia ci sia molta propensione, per certi tipi di azienda, a offrire opportunità di crescita interna.

Preferenze di carriera

PWC ha effettuato uno studio a livello internazionale per investigare la direzione degli avanzamenti di carriera. Il  Global Workforce Hopes and Fears Survey 2023 approfondisce il comportamento di 54.000 lavoratori in 46 paesi. I risultati mostrano che 1 dipendente su 4, al momento dell’intervista, desiderava cambiare lavoro nel giro di 12 mesi (rispetto al 19% dell’anno precedente). Al contrario, il 57% dei lavoratori difficilmente avrebbe cambiato datore di lavoro.

I dati indicano che, nonostante la fedeltà aziendale da parte di molti, c’è apertura verso l’ingresso in nuove realtà per soddisfare le proprie ambizioni professionali o per avanzamenti di carriera specifici.

Perché spostarsi in un’altra azienda?

Le motivazioni che generalmente portano a cambiare contesto lavorativo sono:

• Nuove opportunità di sviluppo e formazione: fare carriera nello stesso ambiente non facilita la scoperta e conoscenza di strumenti, approcci e metodologie presenti in altre organizzazioni. Sperimentare più realtà a volte ti consente di essere maggiormente versatile;
• Ampliamento del network: entrare in una nuova dimensione ti apre a nuove conoscenze e relazioni, che possono risultare preziose per la tua carriera;
• Nuovi stimoli: si conosce ciò che si lascia, ma non ciò che si trova. Se da un lato questo può spaventare, dall’altro ha come aspetto positivo che un ambiente diverso, nuove attività e sfide possono essere molto stimolanti;
• Aumento della retribuzione: rimanere nella medesima organizzazione può comportare incrementi salariali più lenti. Parliamo circa del 4% annuo, rispetto al 5-15% in più di stipendio offerto da una nuova azienda;
• Arricchimento del CV: inserire più esperienze professionali all’interno del curriculum vitae può renderti, per certi aspetti, più interessante per le aziende. Si tratta, però, di un’arma a doppio taglio: rischi di trasmettere agli altri mancanza di stabilità, difficoltà nel costruire rapporti duraturi e poca affidabilità.

I vantaggi della crescita interna

Attenzione, però, a tenere in considerazione anche i benefici di fare carriera nello stesso ambiente. Sono molteplici:

• Conoscenza della realtà: rimanere un lungo periodo nella stessa azienda ti consente di comprenderne a fondo processi, cultura, visione e strategia;
• Sviluppo di competenze verticali: fare un’esperienza duratura all’interno di una realtà ti permette di focalizzarti su skills specifiche;
• Stabilità e familiarità con l’ambiente: nonostante le sfide interne che ci possono essere, il legame instaurato con l’organizzazione è rassicurante. Intraprendere nuovi percorsi implica anche correre dei rischi e avere il dubbio di pentirsi successivamente;
• Condivisione di valori: lavorare in una realtà di cui conosci e condividi cultura, missione e visione, è fonte di motivazione e ispirazione;
• Reputazione: costruire relazioni solide e ricevere feedback positivi da colleghi e collaboratori ti trasmette sicurezza sul lavoro e aumenta la tua autostima;
• Promozione interna: gli insights visti prima dimostrano che alcune aziende preferiscono affidare importanti responsabilità a professionisti con cui già si relazionano, piuttosto che a figure esterne;
• Minore stress: le transizioni professionali non sono semplici, comportano dispendio di tempo ed energie, unitamente a possibile tensione;
• Continuità: seguire un progetto, vedere il suo sviluppo e raccoglierne i frutti è motivo di soddisfazione professionale, aspetto che impatta sulla propria carriera.

Pur avendo molti benefici, la decisione di non cambiare azienda ha anche i suoi rischi come, per esempio, la stagnazione professionale e il precludersi nuove opportunità ed esperienze.
Per questo, ricordati di trovare un equilibrio tra le connessioni che hai creato con la realtà in cui lavori attualmente e le tue esigenze e ambizioni. Una buona soluzione è quella di individuare opportunità di apprendimento e nuovi stimoli all’interno del tuo contesto.

Come scegliere dove fare carriera?

La decisione è soggettiva, poiché dipende dal proprio percorso professionale e dai propri obiettivi di lungo termine. Se spostarsi può accelerare i guadagni e aprire a nuove competenze, rimanere rafforza le relazioni e i fattori strategici per una crescita sostenibile.

Indipendentemente dalla realtà in cui ti trovi, per fare carriera devi sviluppare specifiche competenze. Approfondiamole insieme.

Competenze chiave per fare carriera

Le conoscenze e capacità indispensabili per ricoprire nuovi ruoli dipendono dall’inquadramento professionale e dal settore. Non possono, ovviamente, mancare le competenze tecniche specifiche relative al proprio ambito. Si devono, inoltre conoscere dinamiche, sfide, trend e best practice connesse al proprio ruolo e alle attività che si gestiscono.

Assodate le hard skills, ci sono competenze più trasversali (soft skills) che puoi considerare come punto di riferimento generale.

Soft skills

• Capacità comunicative: saper comunicare in maniera chiara, persuasiva ed esaustiva, sia per iscritto che in forma orale, è un’abilità che si acquisisce con il tempo e l’esperienza;
• Propensione all’ascolto: l’ascolto attivo e la gestione efficace delle problematiche facilitano il lavoro in team;
• Pensiero critico: analizzare, valutare e interpretare le informazioni in modo obiettivo, razionale e ponderato è un’arma fondamentale per affrontare situazioni complesse;
• Flessibilità e creatività: saper pensare e agire fuori dagli schemi, individuando soluzioni alternative e considerando punti di vista diversi, permette di innovare e di generare trasformazioni positive;
• Gestione del tempo: essere in grado di riconoscere le priorità e ottimizzare il proprio tempo è essenziale per rispettare le scadenze, evitare il burnout e coordinare un team efficacemente;
• Leadership: la capacità di ispirare, motivare e guidare un team verso traguardi comuni è una qualità che non appartiene a tutti ed è  imprescindibile per assumere ruoli di responsabilità.

Per ricoprire posizioni di alto livello manageriale, si devono possedere, inoltre, visione strategica a lungo termine, abilità di gestire il cambiamento e di mantenere alta la performance del proprio team, con un orientamento ai risultati.

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